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“Luigi e Vincenzo”, regia di Giuseppe Bucci

 

Al David di Donatello, sezione corti, c’è Giuseppe Bucci con “Luigi e Vincenzo”. Facciamogli qualche domanda.

Cominciamo subito con la domanda di presentazione. Chi è …?

Provo a raccontare storie ed emozioni.

Tre domande da appassionato: qual è il suo regista preferito e il film/cortometraggio che non smetterebbe mai di rivedere? Perché?

dei registi viventi senza dubbio Wong Kar Wai, almeno fino a 2046 che è decisamente il suo film che ho rivisto più volte perché è capace si suscitare emozioni profondissime con una sola inquadratura o lasciando dire tutto allo sguardo di un personaggio.

Da dove nasce l’idea per un cortometraggio? Dove trova gli spunti per realizzare le sue opere?

Finora le idee dei corti che ho anche scritto sono espressione ed elaborazione di miei sentimenti e mie emozioni molto intime. A volte tenuti dentro per anni ed anni, che passo dopo passo, immagine dopo immagine, prendono la forma di una piccola storia.

La cosa più facile e quella più difficile durante le riprese?

Quella più facile è godersi il set. È una emozione così intensa che è impossibile non ricavarne gioia.
La più difficile è dover fare i conti col tempo che è sempre pochissimo.

Corto è davvero più bello?

Rispetto al lungometraggio? Beh no. È il cinema che è bello. Sia in forma di corto che di lungo.

Qual è il suo stato d’animo quando, per necessità di lunghezza della pellicola, deve rinunciare ad una scena ben fatta?

Ho tentato il suicidio un paio di volte. Ma ho il mio montatore che mi aiuta ad essere spietato al momento del cut e mi afferra sempre per i capelli quando sto per lanciarmi.

Nell’ambito del cinema italiano, in che misura è possibile proporre delle nuove idee e quanto invece si deve venire a patti con i produttori e i gusti del grande pubblico?

Per adesso giro cortometraggi e negli ultimi due anni sto vivendo un periodo molto gratificante vedendoli entrare nelle official selection di festival anche molto prestigiosi in giro per il mondo ( oltre a qualche graditissimo premio ricevuto) adesso comincerò ad affrontare il problema di cui mi parla.

Non può mancare una considerazione per l’oscar di Paolo Sorrentino…

Felicissimo. Paolo Sorrentino ha un talento incredibile e quale altro regista italiano avrebbe dovuto vincerlo se non lui?
Si prova una voglia matta di assaporare l’orgoglio di entrare in nomination e poi di vincerlo!

Il David di Donatello è uno dei premi artistici nazionali più importanti. Cosa si prova ad essere inseriti tra i possibili vincitori della statuetta?

Si prova una voglia matta di assaporare l’orgoglio di entrare in nomination e poi di vincerlo!

Prossimi progetti? Il sogno nel cassetto?

In progetto uno o due cortometraggi (se trovo il produttore giusto).
Il sogno è il film. Sto lavorando a due contemporaneamente, e vediamo che succede.
Certo… Vincenzo un David…