“The Unbreakable” è il format promosso da Toyota e Rai Pubblicità in attesa delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokio, con la produzione esecutiva di Gruppo Eventi
In “The Unbreakable“, un punto di vista inedito è la chiave per raccontare la capacità di andare oltre le fratture, oltre il timore di non farcela. Eleonora Abbagnato accompagna gli spettatori alla scoperta di cinque storie impossibili: le storie di atleti fuori dal comune, che hanno saputo superare con coraggio la sfida più dura della loro vita per diventare ancora più forti di prima. Per diventare veri Unbreakable.
Già a partire dal 7 giugno, in esclusiva su Rai Play, è quindi in onda “The Unbreakable”, il format che unisce il talento italiano con la tradizione artistica giapponese, promosso da Toyota e Rai Pubblicità in occasione delle attese Olimpiadi e Paralimpiadi, che si svolgeranno dal 23 luglio all’8 agosto a Tokyo. Format la cui produzione esecutiva è affidata a Gruppo Eventi.
The Unbreakable – 5 storie di resilienza
Gli ‘Unbreakable‘ sono persone fuori dal comune, che hanno affrontato e superato con coraggio sfide difficilissime, fisiche o emotive, e che di fronte a insuccessi o avversità sono rinati più forti di prima.
“The Unbreakable” 2 andrà in onda su RaiPlay, su Rai Sport (dal 21 giugno al 19 luglio) e su Rai 2 (dal 19 giugno al 17 luglio). Vedrà come protagonisti 5 atleti: Vanessa Ferrari (ginnastica artistica), Arianna Fontana (short track), Clemente Russo (pugilato), Bebe Vio (scherma paralimpica) e Francesca Piccinini (pallavolo).
In perfetto stile ‘Unbreakable’, in ognuno dei 5 episodi, Eleonora Abbagnato, étoile di caratura internazionale e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, incontra gli atleti per uno scambio di vedute sincero e profondo sul successo, la sconfitta, e l’importanza di saper ritornare più forti e maturi all’indomani dei momenti più critici.
Il filo conduttore del format è il Kintsugi, l’antica tecnica di restauro – che impiega oro puro a 24 carati per riparare i frammenti di un oggetto rotto – e che si trasforma in una metafora di rinascita, dove gli atleti protagonisti hanno saputo riempire d’oro le proprie cicatrici e trasformarle nella parte più preziosa della loro vita.