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Nicola Parolini e Andrea Lanfredi alla regia di “La Bouillabaisse”
Nicola Parolini e Andrea Lanfredi sono i registi di “La Bouillabaisse”, per la sezione corti del David 2014. Conosciamoli meglio.
Che vuol dire girare un cortometraggio oggi?
Nicola/Andrea -Significa innanzitutto investire su se stessi. È un biglietto da visita, obbligatorio, che mostra il potenziale e lo stile che i registi avranno la possibilità di mostrare al mondo.
Quale tipologie cinematografiche vengono meglio rappresentate da un cortometraggio?
Nicola/Andrea – Non possiamo che rispondere commedia.
La perfetta sceneggiatura per un corto?
Nicola/Andrea – Avete presente “La Bouillabaisse”?! Ecco.
Può scegliere una star di Hollywood con cui andare a cena. Chi sceglie?
Nicola – Cristopher Nolan…avrei un sacco di cose da chiedere…
Andrea – Tim Burton e Hugh Jackman… Avrei un sacco di cose da chiedere a entrambi…
Internet, smartphone, pc, tablet e chi più ne ha più ne metta. È Questa la nuova frontiera del cinema?
Nicola/Andrea – No, ma senza dubbio è il primo approccio ad un pubblico vasto e decisamente molto critico.
Com’è nato il suo cortometraggio?
Nicola/Andrea – Da un ottimo gruppo di lavoro messo a strettissimo contatto in occasione di un concorso (48HFP)
Qual è il suo film preferito?
Nicola – Matrix. Mi ha aperto la mente.
Andrea – È difficile trovare un preferito: ma con Romeo e Giulietta di Zeffirelli è iniziato tutto.
Quanto tempo ci vuole per girare un corto?
Nicola/Andrea – 48 ore sono sufficienti, ma per il futuro e per il bene di tutti la prossima volta faremo delle pause nella produzione.
Spesso il cortometraggio è associato al mondo del cinema indipendente. Per lei è un bene o un male?
Nicola/Andrea – Diremmo “male”. Questo significa che l’industria cinematografica non crede e non investe nel cortometraggio che talvolta può essere spunto per nuove opportunità di mercato.
Quanto è importante la lunghezza? “Corto” è meglio?
Nicola/Andrea – anche la lunghezza conta…dipende da come si usa…il corto!